Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #47
Autore | Prezzolini, Giuseppe |
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Professione Autore | Scrittore, giornalista |
Editore | R. Bemporad |
Luogo | Firenze |
Data | 1918 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | Biblioteca Comunale di Trento |
N Pagine Tot | XV, 398 |
N Pagine Pref | 15 |
N Pagine Txt | 398 |
Parti Gold | 2-405 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Cos’han chieato i socialisti ufficiali nel loro ordine del giorno di Milano:
che il proletariato italiano non sia costretto a impugnare le armi a servizio delle alleate per sopraffare un popolo libero.
Ma, come emerge da tutto l’ordine del giorno, i socialisti non vogliono che le armi siano impugnate neppur contro la alleata.
Anche i socialisti adunque, che pur dichiarano la loro simpatia per il popolo serbo, non credono di dover chiedere che l’Italia per soccorrere il popolo serbo faccia atto di impugnare le armi contro l’Austria-Ungheria.
Anch’essi, come tutti i partiti popolari, riconoscono che la linea da seguirsi dall’Italia è la neutralità all’oriente e all’occidente della nostra frontiera:
non mobilitazioni contro l’Austria a favore della Serbia, ma neppure mobilitazioni contro la Francia a favore dell’Austria e della Germania.
Così l’Italia adempie, nel limite delle sue possibilità, i doveri impostile dai trattati, ed evita di essere travolta nell’immane conflitto.