Voci della Grande Guerra

Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #9

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AutorePrezzolini, Giuseppe
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreR. Bemporad
LuogoFirenze
Data1918
Genere TestualeMemorie
BibliotecaBiblioteca Comunale di Trento
N Pagine TotXV, 398
N Pagine Pref15
N Pagine Txt398
Parti Gold2-405
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

ognuna vanta in esso la propria virtù e la propria fierezza;

ma per esso brilla una medesima luce devota, palpita una medesima trepida speranza dalla cerchia delle Alpi alle estreme sponde joniche, dai dispersi casolari alla Reggia, centro dei nostri cuori.

L’unità nazionale era talvolta apparsa quale un edificio di pietre semplicemente sovrapposte:

il sungue fraternamente sparso dallo Stelvio all’Isonzo è stato il cemento, che renderà l’opera definitiva.

Come si spiega questa misteriosa virtù, onde il pericolo accomuna gli uomini assai più della gioia, e il sacrificio e le sofferenze insieme durate li legano assai più della facile vita, in maniera indissolubile:

Io non saprei esprimere in brevi parole il senso di questo vincolo oscuro e meraviglioso, per il quale gli uomini che, l’uno accanto all’altro, hanno affrontato lo stesso mortale cimento, si senton fratelli, come se nuovamente e insieme generati dalla stessa dolente matrice.

Eppure, il vincolo ch’io non so significare, è chiaro al cuore dei semplici soldati, e per esso si rende materiale e tangibile la generosa solidarietà della razza, l’organica unità di popolo, onde è cessala ogni gara che non sia di sacrificio.