Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #13
Autore | Prezzolini, Giuseppe |
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Professione Autore | Scrittore, giornalista |
Editore | R. Bemporad |
Luogo | Firenze |
Data | 1918 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | Biblioteca Comunale di Trento |
N Pagine Tot | XV, 398 |
N Pagine Pref | 15 |
N Pagine Txt | 398 |
Parti Gold | 2-405 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
A Vienna comandavano i militari.
Il ministro italiano degli esteri ben sapeva, anche per comunicazione di documenti autentici del nostro Stato Maggiore, della trama intessuta dallo Stato Maggiore austriaco nel 1911.
Conrad - e vi alluse il Presidente del Consiglio, notevolmente, nel suo memorabile discorso del Campidoglio - d’accordo con l’arciduca Francesco Ferdinando, il Principe Ereditario, opinava convenisse annientare l’Italia che si voleva far credere apparecchiasse essa la guerra per l’Irredenta e ostacolasse ogni sviluppo dell’Austria nei Balcani.
Il Principe Ereditario, nei giorni successivi all’occupazione della Bosnia, aveva progettato di assumere il comando degli eserciti contro la Serbia.
Ne era dissuaso dal Conrad che gli osservava:
«Voi dovete essere il capitano della guerra contro l’Italia».
Un autografo del Capo dello Stato Maggiore segnava a piè di una relazione sugli apparecchi al confine, questo rammarico;