Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #51
Autore | Prezzolini, Giuseppe |
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Professione Autore | Scrittore, giornalista |
Editore | R. Bemporad |
Luogo | Firenze |
Data | 1918 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | Biblioteca Comunale di Trento |
N Pagine Tot | XV, 398 |
N Pagine Pref | 15 |
N Pagine Txt | 398 |
Parti Gold | 2-405 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Poco dopo, il 27 o 28 luglio, noi ponemmo a chiare note, a Berlino e a Vienna, la questione della cessione delle province italiane dell’Austria; e dichiarammo che se non si ottenessero adeguati compensi (leggo le testuali parole) «la Triplice Alleanza sarebbe stata irreparabilmente spezzata».
(Applausi vivissimi).
La storia imparziale dirà che l’Austria, avendo trovata l’Italia ostile nel luglio 1913 e nell’ottobre dello stesso anno ai suoi propositi di aggressione alla Serbia, tentò l’estate scorsa, d’accordo con la Germania, la via della sorpresa e del fatto compiuto.
L’esecrando delitto di Serajevo fu sfruttato come un pretesto un mese dopo che era stato compiuto.
Lo prova il rifiuto austriaco di accettare le profferte remissive della Serbia.
Nè al momento della conflagrazione generale, si sarebbe contentata l’Austria dell’accettazione integrale dell’ultimatum.
Il 31 luglio del 1914 il conte Berchtold dichiarava al nostro ambasciatore che, «ove la mediazione avesse potuto essere esercitata, non avrebbe dovuto fare interrompere le ostilità già iniziate con la Serbia».