Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #55
Autore | Prezzolini, Giuseppe |
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Professione Autore | Scrittore, giornalista |
Editore | R. Bemporad |
Luogo | Firenze |
Data | 1918 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | Biblioteca Comunale di Trento |
N Pagine Tot | XV, 398 |
N Pagine Pref | 15 |
N Pagine Txt | 398 |
Parti Gold | 2-405 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Lo prova il rifiuto austriaco di accettare le profferte remissive della Serbia.
Nè al momento della conflagrazione generale, si sarebbe contentata l’Austria dell’accettazione integrale dell’ultimatum.
Il 31 luglio del 1914 il conte Berchtold dichiarava al nostro ambasciatore che, «ove la mediazione avesse potuto essere esercitata, non avrebbe dovuto fare interrompere le ostilità già iniziate con la Serbia».
Era la mediazione intorno a cui si affaticavano l’Inghilterra e l’Italia.
«In ogni caso il conte Berchtold non era disposto ad accettare la mediazione intesa ad attenuare le condizioni indicate nella Nota austro-ungarica, le quali non avrebbero potuto naturalmente che essere aumentate alla fine della guerra.
D’altra parte, se la Serbia si fosse decisa nel frattempo di aderire senz’altro alla Nota suddetta, dichiarandosi pronta ad eseguire le condizioni impostele, ciò non avrebbe potuto indurre il Governo Imperiale e Reale a cessare le ostilità».
E non è vero che l’Austria si impegnasse, come ha detto il Presidente del Consiglio ungherese, a non compiere acquisti territoriali a danno della Serbia, la quale, del resto, accettando tutte le condizioni impostele, sarebbe diventata, se anche’territorialmente integra, uno Stato vassallo.