Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #82
Autore | Prezzolini, Giuseppe |
---|---|
Professione Autore | Scrittore, giornalista |
Editore | R. Bemporad |
Luogo | Firenze |
Data | 1918 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | Biblioteca Comunale di Trento |
N Pagine Tot | XV, 398 |
N Pagine Pref | 15 |
N Pagine Txt | 398 |
Parti Gold | 2-405 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Ne consegue che bisogna abbatterla per aver noi le mani libere».
E deplorava che fin dal 1907 non si fosse attaccata l’Italia.
(Commenti).
Lo stesso Ministero austriaco degli affari esteri riconosceva che nel partito militare era «diffusa l’opinione che si debba opprimere in guerra il Regno d’Italia, perchè da questo viene la forza di attrazione per le province italiane dell’Impero; e che quindi con la vittoria sul Regno e il suo annientamento politico, cesserebbe ogni speranza per gli irredenti.
Intanto, fino al momento della guerra (che dovrebbe per ragioni di reciproco sviluppo di potenza dei due Stati essere affrettata con ogni mezzo) si dovrebbero opprimere le province italiane col rigore penale e con l’opporsi ad ogni desiderio riguardante le questioni di cultura».
Da questo pensiero risulta evidente con quanta sincerità e buona fede sia stata trascinata per tanti anni la questione dell’Università italiana:
(Approvazioni).