Voci della Grande Guerra

Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #121

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AutorePrezzolini, Giuseppe
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreR. Bemporad
LuogoFirenze
Data1918
Genere TestualeMemorie
BibliotecaBiblioteca Comunale di Trento
N Pagine TotXV, 398
N Pagine Pref15
N Pagine Txt398
Parti Gold2-405
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

queste tardive concessioni, se pure le avessimo potute accettare per buone, non rispondevano in alcun modo agli obbiettivi che la politica italiana doveva proporsi.

Tali obbiettivi possono ridursi a tre:

1° la difesa dell’italianità, il maggiore nostro dovere;

2° un confine militare sicuro, che sostituisse quello che nel 1866 ci fu imposto e per il quale le porte e le sponde d’Italia sono aperte ai nostri avversari;

3° una posizione strategica nell’Adriatico meno malsicura, meno infelice di quella che abbiamo, e di cui si vedono in questi giorni gli effetti.

Tutti questi vantaggi, per noi essenziali, ci erano sostanzialmente negati.

L’offerta, a grado a grado accresciuta, del Trentino, non arrivava, non è mai arrivata, all’Alto Adige, ed escludeva l’Ampezzano, quella Cortina in cui i nostri soldati sono ora gloriosamente giunti, (applausi vivissimi) nonchè la parte superiore, indubbiamente italiana, della Val di Non, col pretesto per l’Ampezzano che si trattasse non di genti italiane ma di genti ladine: