Voci della Grande Guerra

Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #172

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AutorePrezzolini, Giuseppe
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreR. Bemporad
LuogoFirenze
Data1918
Genere TestualeMemorie
BibliotecaBiblioteca Comunale di Trento
N Pagine TotXV, 398
N Pagine Pref15
N Pagine Txt398
Parti Gold2-405
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Nei primi giorni di maggio, secondo le osservazioni del miglior conoscitore delle cose italiane, (breve ilarità) i quattro quinti del Senato, i due terzi della Camera, erano ancora contro la guerra.

Tra essi — continua il Cancelliere Bethmann - Holwey — si trovavano gli uomini di Stato più seri ed autorevoli.

Ma la voce del buon senso non era più ascoltata; soltanto la plebaglia regnava.

Con la benevola tolleranza e l’appoggio dei principali membri di un Gabinetto rimpinzato d’oro dalla Triplice Intesa, (vivissima ilarità) il popolaccio, guidato da agenti provocatori senza scrupoli.

fu spinto a frenesia sanguinaria, minacciando al Re la rivoluzione e a tutti i moderati l’assassinio se non si fossero abbandonati al delirio della guerra.

(Commenti).

Si lasciò, per deliberato proposito, ignorare al popolo italiano l’andamento dei negoziati con l’Austria e la portata delle concessioni austriache, di guisa che, dopo le dimissioni del Gabinetto Salandra, non si trovò alcuno che avesse il coraggio di accettare di formare un nuovo Gabinetto;