Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #215
Autore | Prezzolini, Giuseppe |
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Professione Autore | Scrittore, giornalista |
Editore | R. Bemporad |
Luogo | Firenze |
Data | 1918 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | Biblioteca Comunale di Trento |
N Pagine Tot | XV, 398 |
N Pagine Pref | 15 |
N Pagine Txt | 398 |
Parti Gold | 2-405 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Entrati nella grande crisi, noi non dobbiamo essere da meno degli altri popoli alleati e nemici: dal Re, che, interprete, come sempre i Savoia, del sentimento popolare e delle aspirazioni nazionali, è là, al campo, affidando alla custodia del popolo di Roma l’Augusta Sovrana e i teneri figli, (applausi vivissimi; grida di Viva il Re:) fino ai più umili lavoratori delle città e della campagna, alle donne, ai giovanetti, uno per tutti, tutti per ciascuno, tutti fidenti che nel nostro sforzo supremo consegneremo alla generazione ventura una Italia più completa, più forte, più onorata; un’Italia che si assida nel consesso delle Potenze non vassalla o protetta, ma sicura nei suoi termini naturali e che ritorni alle feconde gare della pace, propugnatrice, quale sempre è stata, di libertà e di giustizia nel mondo.
(Applausi vivissimi).
Poichè alla nostra generazione i fati assegnarono il compito tremendo e sublime di tradurre in atto l’ideale della grande Italia che gli eroi del Risorgimento non potettero vedere compiuto, accettiamo questo compito con animo invitto, disposti a dare alla Patria tutti noi stessi, quello che siamo e quello che abbiamo.
Dinanzi al Tricolore che sventola al campo presso la sacra persona del Re, si inchinino tutte le bandiere, si fondano tutti gli animi nella fede concorde che in quel segno vinceremo.
Viva l’Italia:
Viva il Re: (applausi vivissimi; grida di Viva il Re:).
ANTONIO SALANDRA.