Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #7
Autore | Prezzolini, Giuseppe |
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Professione Autore | Scrittore, giornalista |
Editore | R. Bemporad |
Luogo | Firenze |
Data | 1918 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | Biblioteca Comunale di Trento |
N Pagine Tot | XV, 398 |
N Pagine Pref | 15 |
N Pagine Txt | 398 |
Parti Gold | 2-405 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Fin dal 1861, Mazzini aveva riconosciuta l’opportunità di una alleanza italo-germanica.
Nel 1866, pur non nascondendo i suoi sospetti per l’alleanza «con uomini che rappresentavano il dispotismo», spingeva i suoi ad unirsi coi volontari.
Sparvero le lotte dei partiti e tutti gli animi furono concordi col governo.
Il piano di operazione di Mazzini per la guerra in accordo alle finalità di risveglio nazionale dei popoli balcanici, coincideva con quello proposto dal Moltke, e con quello stesso già ventilato col Re e ben accolto dal Kossuth, dal generale Klapka e dal Türr.
Si trattava di proteggere con due corpi Milano e Firenze, avanzarsi pel basso Po, per attirare il nemico in campo aperto presso Padova, e nel caso di vittoria, procedere col grosso dell’esercito verso il Danubio, minacciando Vienna, mentre Garibaldi sbarcato in Dalmazia, con 30,000 volontari, sollevava alle spalle dell’Austria slavi ed ungheresi.
«Movete direttamente su Vienna, e scendete a un tempo rella costa orientale dell’Adriatico.
Vi preceda un manifesto che annunzi l’ora dell’emancipazione alle popolazioni aggiogate sotto l’Austria e il Turco, le chiami all’avvenire accennato e offra, base all’insurrezione, l’alleanza italiana.