Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #14
Autore | Prezzolini, Giuseppe |
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Professione Autore | Scrittore, giornalista |
Editore | R. Bemporad |
Luogo | Firenze |
Data | 1918 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | Biblioteca Comunale di Trento |
N Pagine Tot | XV, 398 |
N Pagine Pref | 15 |
N Pagine Txt | 398 |
Parti Gold | 2-405 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Senza la Triplice, dunque, o saremmo caduti nella reale dipendenza della Francia o saremmo stati costretti da tempo a far la guerra alla Francia in condizione di inferiorità.
D’altra parte l’Austria non poteva perdonarci la nostra unità compiuta in gran parte ai suoi danni, nè noi potevamo perdonarle di tenere ancora in servaggio terre e genti italiane.
stato detto molte volte, ed era verissimo, che tra l’Italia e l’Austria non vi era altra politica possibile che l’alleanza o la guerra.
Senza la Triplice sarebbe stata la guerra, quando noi non eravamo ancora in grado di sostenerla da soli.
La Triplice ci ha dunque garantiti, nel tempo della nostra minore età nazionale, così dal pericolo francese come da quello austriaco.
Per questo — ad onta di molti errori e di molti inconvenienti, e della maniera spesso balorda e talvolta anche pusillanime con cui è stata praticata dai nostri governatori — la Triplice ha giovato all’Italia.
Ci ha dato modo di consolidare, di sviluppare, di temprare, di organizzare in sicurezza, per trenta anni, le nostre energie materiali e morali, di farci a poco a poco una ricchezza nazionale, una forza militare nazionale, una coscienza nazionale, una volontà nazionale che ci consentono oggi di prendere consapevolmente e deliberatamente la nostra posizione di grande potenza nel mondo, e di riprendere la nostra funzione dinamica nella grande rivoluzione europea secondo i nostri fini nazionali ed internazionali.