Voci della Grande Guerra

Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #27

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AutorePrezzolini, Giuseppe
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreR. Bemporad
LuogoFirenze
Data1918
Genere TestualeMemorie
BibliotecaBiblioteca Comunale di Trento
N Pagine TotXV, 398
N Pagine Pref15
N Pagine Txt398
Parti Gold2-405
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

E se ne sono giovati quanto noi e forse più di noi, la Germania per organizzare la sua formidabile potenza attuale e gettare sul mondo le maglie soffocanti della sua rete industriale, l’Austria per tenere in vita la sua ibrida compagine e per imporre anche, più di una volta, all’Europa il rispetto della sua, sia pure idiota, politica balcanica.

E se ne sono giovati anche contro di noi, per tentare la conquista economica del nostro paese come ha fatto la Germania, per insidiare impunemente l’italianità delle terre irredente come ha fatto l’Austria, per paralizzare la nostra azione internazionale e militare come hanno fatto l’una e l’altra durante la guerra di Libia.

E nemmeno significa che noi dobbiamo oggi, come che sia, rimpiangere il violento fallimento della lunga alleanza.

La Triplice, l’abbiamo detto, era una posizione di equilibrio in tempo di pace, in un determinato periodo della nostra vita nazionale ed internazionale, in un periodo di consolidamento, di sviluppo, di maturazione interiore.

Ed appunto per questa stessa sua natura non poteva sopravvivere alla pace europea.

Non poteva, senza mostruosa assurdità, perpetuarsi, quando al lungo periodo di consolidamento e di preparazione della Germania e dell’Italia (le due sole nazioni dinamiche che siano ancora in Europa) succedeva nel mondo il nuovo periodo violentemente rivoluzionario e guerresco che si è iniziato nel 1914 e nessuno sa quando potrà essere conchiuso.

Non poteva, appunto perchè l’Italia e la Germania si trovavano in una fase parallela della loro storia, differente da quella di tutte le altre nazioni europee.