Voci della Grande Guerra

Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #35

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AutorePrezzolini, Giuseppe
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreR. Bemporad
LuogoFirenze
Data1918
Genere TestualeMemorie
BibliotecaBiblioteca Comunale di Trento
N Pagine TotXV, 398
N Pagine Pref15
N Pagine Txt398
Parti Gold2-405
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Finchè durava l’equilibrio esteriore, l’una e l’altra avevano un provvisorio interesse a conservarlo, per meglio armare la loro vita e la loro volontà:

la Triplice serviva mirabilmente a questo scopo.

Ma quando l’equilibrio è stato violentemente spezzato, l’interesse analogo dell’una e dell’altra di farsi un più largo e saldo posto nel mondo, si è trovato automaticamente antitetico, appunto perchè l’accrescimento dell’una non poteva affermarsi che sbarrando all’altra le vie dell’avvenire.

L’alleanza diveniva dunque in questa nuova fase una violenta costrizione contro natura, di cui certamente la meno formidabile delle due nazioni, l’Italia, avrebbe scontato con il suo avvenire la mostruosità.

E d’altra parte, rispetto all’Austria, la Triplice era servita a rinviare, poichè era troppo pericoloso affrontarlo, il problema fondamentale della nostra unità nazionale e della nostra sicurezza strategica.

Ma il generale sovvertimento dell’equilibrio mondiale, vietandoci qualunque ulteriore invio, ci ha bruscamente imposto questo problema con l’irresistibile dilemma: risolverlo subito o rinunciarvi per sempre.

E rinunciarvi significava rinunciare alla nostra unità ed alla nostra sicurezza, cioè rinunciare alla premessa indispensabile di ogni più grande avvenire.