Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #17
Autore | Prezzolini, Giuseppe |
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Professione Autore | Scrittore, giornalista |
Editore | R. Bemporad |
Luogo | Firenze |
Data | 1918 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | Biblioteca Comunale di Trento |
N Pagine Tot | XV, 398 |
N Pagine Pref | 15 |
N Pagine Txt | 398 |
Parti Gold | 2-405 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Nella nuova Europa la Germania-Austria-Ungheria (data sempre la peggiore ipotesi) non conterebbe che 70 milioni di abitanti, e si troverebbe circondata ad Est, a Sud-Est e a Sud da tre nuovi Stati.
La Boemia-Slovacchia indipendente, una più grande Romania, una più grande Serbia, i quali, associati alla
Quadruplice Intesa, costituirebbero un insieme di forze incrollabili.
Esclusa questa soluzione, non si vede che cosa di pratico potrebbe fare l’Intesa, in caso di vittoria, per assicurare il nuovo sistema europeo contro una ripresa offensiva della Germania.
O l’Intesa fa di questa guerra l’ultima guerra per la successione d’Austria e riesce così ad isolare la Germania in Europa, oppure l’Impero Austro-Ungarico si salderà sempre più strettamente con la Germania e la fiancheggerà in ogni nuovo tentativo contro la nostra quiete e la nostra libertà.
Sapevano quel che facevano, il Gruppo parlamentare socialista e il Comitato di direzione del Partito socialista tedesco, nell’agosto 1915, quando, discutendo la futura pace, respingevano con 72 voti contro 21 (Gruppo), e con 31 voti contro 8 (Comitato) ogni idea di smembramento dell’Austria e della... Turchia, essendo il mantenimento di quegli Stati condizione necessaria della potenza germanica.
GAETANO SALVEMINI.