Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #29
Autore | Prezzolini, Giuseppe |
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Professione Autore | Scrittore, giornalista |
Editore | R. Bemporad |
Luogo | Firenze |
Data | 1918 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | Biblioteca Comunale di Trento |
N Pagine Tot | XV, 398 |
N Pagine Pref | 15 |
N Pagine Txt | 398 |
Parti Gold | 2-405 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Ma il peggio si fu che quell’indipendenza e quell’unità non le abbiamo rispettate convenientemente neppure noi, perchè non si rispetta ciò che si ebbe a troppo buon mercato.
Ora non più:
La forza indomita di quei nostri giovani d’ogni classe sociale e d’ogni regione d’Italia, che da un anno contrastano virilmente al nemico secolare, dall’Alpi all’Adriatico, l’innaturale, l’ingiusto, l’ingidiosgo — ma che dico insidioso:
- lo strozzatoio confine, assolvendo con martirio inenarrabile il còmpito sublime, che Cavour segnava alle generazioni venture, ha sanato compiutamente tutte le nostre manchevolezze, ha redento per sempre tutte le nostre colpe.
Ricordate il semplice detto commovente del soldato piemontese nelle trincee di Crimea.
Anche ora il vischioso fango sanguigno delle trincee del Carso, fatto più cupo dal sangue di tanti giovani eroi, è come cemento miracoloso, che renderà per i secoli il nostro edificio nazionale, troppo rapidamente e troppo agevolmente costruito, un blocco di granitica solidità.
L’Italia, che il Conte di Cavour aveva sognata, che aveva voluta, che aveva vaticinata sul suo letto di morte, quell’Italia nasce solamente ora.