Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #13
Autore | |
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Professione Autore | |
Editore | Bollati Boringhieri |
Luogo | Torino |
Data | 2000 |
Genere Testuale | Lettere |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 528 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 528 |
Parti Gold | 401-520 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Quì ammalati non ne conoscono per niente, ammalati è come sani, sempre in servisio, siamo sensa mai avere una piccola oretta di libertà qua tutto e nero e sangue che se lui vedesse la nostra vita come e trattata, non la può giudicare altro chi non la provata.
Dover scrivere alle famiglie cari che si sta bene, bisogna piangere come i bambini alla sua madre, penzare che quà cia laziato la pelle tanti padri di famiglia lasiando le sue molie e figlie nel dolore, lasio giudire a lui che cosa faranno mancando chigli mantiene il pane.
Ora gli dirò che io mi trovo al fronte di cordilana, dove a il macello della carne Umana.
Quante famiglie fra i dolori e pianti, Morto che gli sarà il suo caro guereggiante povere spose e figli tutti quanti.
Noi stiamo giornalmente tribulanti, li chi perderà il marito e gli amanti, brutte giornate noi stiamo qui passando, Nel mezzo amaro pianto e le passioni con tanto [ furore: ] e poi tribulazione.
Solo di me spiegato una piccola passione che soltanto e simile di questa vita infame.
Firmandomi rispettoso.