Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #13
Autore | |
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Professione Autore | |
Editore | Bollati Boringhieri |
Luogo | Torino |
Data | 2000 |
Genere Testuale | Lettere |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 528 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 528 |
Parti Gold | 401-520 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Se vedessi il mangiare che mi danno e robba da ridere mi danno carne brodo e pasta in sieme poi formagio da patate con un pezo da ciocolato ma grosso poi 5 castagne con due fichi secchi peruno.
Povero esercito se continua di questo passo moriamo tutti di fame in trincea altro che l’Austria non ha da mangiare.
Io che quasi ero abbituato a mangiare piuttosto un po bene e di spesso ora invece mi tocca vederla fuori, ma spero che presto abbia fine altrimenti sono pasticci.
Mi e rincresciuto molto a dovere partire da casa ora che avevo incominciato a governare qualche ragazza invece il nostro governo mia troncato tutto, ma il governo nostro se non mi cambia fronte non fa piu niente di sicuro, e se facciamo qualche cosa facciamo la presa di Vienna, se non mi mandano via, ti prego di preparare le bandiere come anno fatto i nostri signori quando di Gorizia, e li metterai fuori quando ti scriverò io da Vienna io fatto la presa.
Avrei molte altre cose da dirti ma sai ce sempre qualche duno che gira fuori della trincea e i Tuder di la tirrano sempre quindi mi fanno tremare la mano, Spero che mi scriverai presto e mi farrai sapere se venuto in licenza l’amico B.
Altro mi resta di inviarti a te i miei cari saluti e mi farrai piacere a salutarmi tutti i nostri compagni P. Gaetano e P. poi anche il Pangrazio.
Salutami la tua Famiglia salutami il mio Crippa, mi farai piacere a salutarmi quelle delle caviate tanto l’Antonietta come la Teresa e Adelina.