Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #60
Autore | |
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Professione Autore | |
Editore | Bollati Boringhieri |
Luogo | Torino |
Data | 2000 |
Genere Testuale | Lettere |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 528 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 528 |
Parti Gold | 401-520 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Quando la guerra finirà, la poca gioventù superstite dell’Europa, sarà una gioventù sfiorita, fiacca, nevrastenica:
A simili giovani sarà affidata «l’igiene della razza:».
Meno male che ci saranno sempre i riformati e, anche ora che questi sono stati chiamati alle armi, resteranno, per la razza gli ultrariformati:
In tutto questo inferno che è la guerra moderna, non devi immaginarti, cara Antonietta, un Peppino eternamente imprecante alla nequizia umana:
Tutt’altro...
Il mio buon umore non mi ha mai abbandonato e, pur senza essere stato un eroe, nel senso leggendario della parola, posso dirti di aver fatto tutto il mio dovere di soldato non ricorrendo mai ad alcun strattagemma per salvare la pelle.
Ho avuto la forza di ridere anche quando veniva dato l’ordine di saltar la trincea.