Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #6
Autore | |
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Professione Autore | |
Editore | Bollati Boringhieri |
Luogo | Torino |
Data | 2000 |
Genere Testuale | Lettere |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 528 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 528 |
Parti Gold | 401-520 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Carissimo fratello
Ti dono notizzia della mia buona salute e cosi spero sentire da te e della tua famiglia come pure con le tue cognate.
Ti faccio sapere che giorno 30 di questo mesi partiremo per inprima l’inea dopo venti giorna che abbiamo stati ciamo dato solo 7 giorni di reposo ma speriamo che presto finisse in questa in fame guerra e divederci presto di presenza —
Ti faccio sapere che da molto tempo anno gettato il gasse sfissianti e quasi lo gettano sempre che dobbiamo stare sempre attenti e colla Maschera legata al collo.
Vedi che in questa lettera ti mando un’altra lettera che ce la passato il governo che dicono che questa lettera la fatto un prigioniero Italiano invece che le facciano l’oro stessi che l’oro ora mai se lo sappongono che i soldati sono molto stanchi che si cretono che si danno prigionieri e per questo facciano queste lettere per dare animo alle soldati che dicono che le prigionieri patisco molto assai.
Che dei nostri se ne anno fatto in 15 giorni più di due compagnie perché ci anno fatto fare la vanzata eppure gli austriacci avevano venuto nel tereno che aveno priso Italiani e che dopo lebbano respingere in dietro un altra volta.
maio per grazzia di dio ancora non ci sono stato mai all’alsalto e spero di non esserci mai che unessere muore come il coniglio nella tana.