Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #14
Autore | |
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Professione Autore | |
Editore | Bollati Boringhieri |
Luogo | Torino |
Data | 2000 |
Genere Testuale | Lettere |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 528 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 528 |
Parti Gold | 401-520 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
strada facendo se ne vedevano molti morti, altri morire, chi lamentava e cercavano aiuto e nessuno poteva aiutarli perché dovevamo correre alle nostre trinceee di prima linea che gli austriaci erano già usciti dalle loro trincee e venivano giù;
ecco che appena giunti alle vedette scostando i cadaveri che erano di gran quantità così si cominciò a far fuoco che alcuni Austriaci rimasero intatti attaccati ai nostri ritacolati e così potessimo far ritrocedere gl’infami nemici;
noi non potemmo andare al nostro Regg. per difesa dovemmo andare al 29° che fu tutto distrutto —
basta non mi prolungo di più per quella giornata che fu così orribile e disastrosa per parecchi reggimenti come furono quasi distrutti interamente il 9° e 10° il 29° e 30°, il 47° e 48° perché si trovavano in quel punto dove quelli gran vigliacchi non sapevano come difendersi che avevano perdute le forze, si vogliono con i gas, poi non ti racconto ancora il 29 di giugno che dovemmo succedere al nostro Regg. sul Monte S. Martino che fecero l’avanzata e occuparono per la larghezza di 10 metri alla lunghezza di 150 metri per questo poco di terra si distrusse quasi 9 compagnie con molti altri morti delle compagnie appartenenti del 3° Battaglione ché ci fu la maledetta avanzata.
Di seguito ancora altri giorni ora a un monte ora a un altro —
in somma per non farti avvilire non ti racconto minutamente tutti i giorni come li ho passati perché sono stati tutti orribili, e assai pericolosi e ne ringrazio il buon Dio che mi à fatto riuscire salvo che non lo credevo mai, perché mentre che scendeva da un camminamento una sera a un metro di distanza da me, cadde una granata che fui svelto a correre e così riuscii salvo.
Basta, in un mese ho girato tutta la fronte dalla parte di Gorizia sempre delle perdite che i nemici sono bene fortificati, finisco collo scriverti perché ci vorrebbe un libro per raccontarti tutto minutamente;