Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #75
Autore | |
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Professione Autore | |
Editore | Bollati Boringhieri |
Luogo | Torino |
Data | 2000 |
Genere Testuale | Lettere |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 528 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 528 |
Parti Gold | 401-520 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
essendo stato messo in rassegna dal Tenente medico che fa servizio in questo luogo, aspetto la bassa dalla fureria per scendere nelle retrovie, cioè in compagnia per passare la visita all’Ospedale.
Si passa dei brutti momenti, caro fratello trovandosi in Zona d’operazione, il nemico ci disturba la notte, e quando si sente le prime cannonate si scappa in galleria.
Il morale è abbattuto dei militari; i risultati sono miseri di fronte al grande bombardamento che gl’italiani hanno fatto in questi giorni, gli austriaci sono forti, resistono agli attacchi degl’italiani.
Non credere ai giornali specialmente agli articoli di Barzini, il traditore della patria; i soldati ce l’hanno a morte.
Avrai saputo della presa del M. Cucco, ma si pensasse alle vittime rimaste.
Non si vede che case diroccate, monti nudi dai colpi, è un piangere vedere questi luoghi, e andare a Trieste è difficilissimo si passa un’altra invernata in guerra, caro fratello.
Potessi ritornare a Firenze cercherei d’imboscarmi; che contano L. 1000 - 20003000, potere liberarsi dal fronte.