Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #9
Autore | |
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Professione Autore | |
Editore | Bollati Boringhieri |
Luogo | Torino |
Data | 2000 |
Genere Testuale | Lettere |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 528 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 528 |
Parti Gold | 401-520 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Però non meravigliarai della disgrazia perché tutti siamo qua soggetti minutamente alla barbara morte (uccisione) come tante bestie da macello, giornalmente vi è un enorme numero di feriti e morti la medesima granata ne uccise 3 del 159° Fant.
1 del genio e parecchi altri feriti — ieri una sola granta ne ferì 17 della mia compagnia e parecchi gravissimi.
Siamo qua addiacciati nel bosco (di riserva) non c’è più buco da ripararsi — demoralizzati in modo straordinario, che gli ufficiali stessi pazzescano...
non è la morte che demoralizza perché già sappiamo che dobbiamo morire, sono i casi straordinari che s’affacciano — i macelli — le strage — i patimenti e poi i maltrattamenti — la crudeltà che pur troppo è stata pagata cara verso il Colonnello Brigadiere F. Cav.
Temistocle, ucciso pure lui, il 2 corrente da una granata nemica — facendo fucilare in presenza di noi tutti 4 soldati, due di questi perché assetati si sono permessi d’allontanarsi a prendere 1 borraccia d’acqua.
torno a dire che io, noi, siamo stati la parte di 3 giorni senza avere una goccia d’acqua.
Dunque speriamo ad una buona ferita o ad una maledetta morte... Ah:...