Voci della Grande Guerra

Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #3

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Autore
Professione Autore
EditoreBollati Boringhieri
LuogoTorino
Data2000
Genere TestualeLettere
BibliotecaBiblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena
N Pagine Tot528
N Pagine Pref
N Pagine Txt528
Parti Gold401-520
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza3/3
Copyright

Contenuto

Da Zona di guerra A Cassago per Oriano (Como) 3.

7. 1917 qui quelli che sono ammalati per cose da poco, che siano stati ammalati e son poi guariti e se portassero anche qualche conseguenza, non li riconoscono più per nessun conto anzi non li consegnano neanche, se seguitano marcar visita, li mandano subito in prima linea al fronte, e quelli che sono anche ammalati che non vogliono riconoscere li lasciano morire se son vechi li fanno montar di guardia giorno e notte senza dormire.

Uno qui lo già visto a fare quella brutta figura ora quasi e se non gli dicevano i soldati di ricoverarlo, lo lasciavano spirare li in strada avanti la porta del quartiere un uomo che aveva famiglia e non sono storie son le prime belle cose che ho visto qui nei primi tempi di zona e quanti altri peggio di me perché son giovani li hanno già partiti pel fronte perché marcano visita e gli e toccato andare e rimanere là; il governatori itagliani è così buono e caritatevole col soldato non tutti ma una buona parte son di quel bel carattere schifoso li fanno tutte le prove e se non guariscono li mandano fuori dall’Ospitale, li mettono in compagnia se sono poveri, e se sono richi, che hanno dei soldi si imboscano a un qualche deposito e quelli poi al fronte non vanno nemmeno.