Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #31
Autore | |
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Professione Autore | |
Editore | Bollati Boringhieri |
Luogo | Torino |
Data | 2000 |
Genere Testuale | Lettere |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 528 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 528 |
Parti Gold | 401-520 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Cara Mammaho ricevuto una lettera della sorella che diceva che io ero disertore Non ci mancherebbe altro dopo aver fatto il mio dovere.
Io sono stato comandato di servizio di pattuglia con il Tenente e sergente, due caporali e 10 soldati, e siamo andati dentro il Castello di Plezzo, e siamo stati circondati dai soldati austriaci, e poi hanno incendiato questo castello con l’artiglieria.
Dentro non si poteva più resistere dal grande fuoco, o morire abbruciati o prigionieri.
Eseguiti tutti i comandi del Tenente, fatto modo e possibile per ritirarsi sulla nostra posizione, ma non siamo potuti più scappare, credo che abbiamo fatto il nostro dovere Da Mauthausen (Austria) A Bianco (Reggio Calabria) 1. 12.
1916
Mia cara madre, Ho ricevuto la vostraIl contenuto di essa, riguardante la mia disgrazia mi ha recato dolore ed anche pianto.
Mamma, io sono innocente, ve lo confesso con ampia sicurezza, perché la mia coscienza me lo dice e me lo rafferma.