Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #37
Autore | |
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Professione Autore | |
Editore | Bollati Boringhieri |
Luogo | Torino |
Data | 2000 |
Genere Testuale | Lettere |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 528 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 528 |
Parti Gold | 401-520 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Mamma, io sono innocente, ve lo confesso con ampia sicurezza, perché la mia coscienza me lo dice e me lo rafferma.
Sono libero da ogni rimorso, ho gran fede in Iddio perché lui riconoscerà la mia innocenza e mi aiuterà nella lotta che sosterrò al mio ritorno.
Si, al mio ritorno, dico, perché io verrò, verrò a giustificare la mia ingiusta accusa.
Anziché rinunciare la mia patria desidero anche ingiustamente soffrire la condanna State tranquilla mamma perché vostro figlio non vi ha disonorato Da Freistadt (Austria) Freistadt, 31.
XII.
916 Al Capitano P. — Amministrazione del Comando Supremo Mio caro Tomasso, l’impressione per la tua ultima dello scorso mese, in cui mi accenni alla stasi nelle trattative per il nostro scambio, è stata fortunatamente mitigata e raddolcita da un telegramma che il senatore Frascara, in data 18 novembre, inviò al Cap. medico Ferrero al campo di Sigmundsherberger.
La notizia fu portata dagli invalidi che si concentravano a Mauthausen da tutti gli ospidali e campi di Austria, Ungheria e Germania (dove pure si trovavano serbi).