Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #40
Autore | |
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Professione Autore | |
Editore | Bollati Boringhieri |
Luogo | Torino |
Data | 2000 |
Genere Testuale | Lettere |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 528 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 528 |
Parti Gold | 401-520 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Anziché rinunciare la mia patria desidero anche ingiustamente soffrire la condanna State tranquilla mamma perché vostro figlio non vi ha disonorato Da Freistadt (Austria) Freistadt, 31.
XII.
916 Al Capitano P. — Amministrazione del Comando Supremo Mio caro Tomasso, l’impressione per la tua ultima dello scorso mese, in cui mi accenni alla stasi nelle trattative per il nostro scambio, è stata fortunatamente mitigata e raddolcita da un telegramma che il senatore Frascara, in data 18 novembre, inviò al Cap. medico Ferrero al campo di Sigmundsherberger.
La notizia fu portata dagli invalidi che si concentravano a Mauthausen da tutti gli ospidali e campi di Austria, Ungheria e Germania (dove pure si trovavano serbi).
Per mezzo di soldati diretti a Sigmund.
ma che, di passaggio per Mauthausen, si fermavano per il bagno e la disinfezione, ho inviato spesso ai colleghi dell’altro campo saluti e sollecitazioni perché anche loro si agitassero per un pronto scambio del personale sanitario o di una parte almeno di esso.
Lo scorso anno, ed in questo fino a maggio, avevamo solo 7 medici per circa ventimila soldati prigionieri.