Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #50
Autore | |
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Professione Autore | |
Editore | Bollati Boringhieri |
Luogo | Torino |
Data | 2000 |
Genere Testuale | Lettere |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 528 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 528 |
Parti Gold | 401-520 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Io ho richiesto ora uno degli armadi farmaceutici a me indirizzati dalla nostra Croce Rossa.
Quà esistono baraccamenti per trentamila russi anch’essi tutti sparsi ai lavori:
presenti sono poco più di diecimila e presso di questi non vogliono che io presti servizio per non concedermi quella parvenza di libertà che consisterebbe nel potermi recare dalla gabbia ufficiali al suddetto campo russo.
Ho protestato col consenso e l’appoggio del sig. Colonnello C., ho parlato a un generale ispettore; scriverò al conte R. ed alla nostra Croce Rossa — romperò ogni giorno le scatole al Direttore del campo fino ad ottenere il rinvio a Mauthausen o d’esser mandato a Sigmund.
o in qualche ospedale dove sono ricoverati i nostri.
Se vedrò che, more solito, con le promesse del domani, domani cercheranno di tirarla per le lunghe, ne farò una grossa così da far intervenire il loro spauracchio: il Ministerium.
E in vero indecente che i nostri ufficiali superiori siano qui riuniti in un palmo di terreno, circondato da fosso, reticolato e muro, e da sentinelle che girano continuamente vigili a baionetta innestata.