Voci della Grande Guerra

Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #52

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Autore
Professione Autore
EditoreBollati Boringhieri
LuogoTorino
Data2000
Genere TestualeLettere
BibliotecaBiblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena
N Pagine Tot528
N Pagine Pref
N Pagine Txt528
Parti Gold401-520
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza3/3
Copyright

Contenuto

presenti sono poco più di diecimila e presso di questi non vogliono che io presti servizio per non concedermi quella parvenza di libertà che consisterebbe nel potermi recare dalla gabbia ufficiali al suddetto campo russo.

Ho protestato col consenso e l’appoggio del sig. Colonnello C., ho parlato a un generale ispettore; scriverò al conte R. ed alla nostra Croce Rossa — romperò ogni giorno le scatole al Direttore del campo fino ad ottenere il rinvio a Mauthausen o d’esser mandato a Sigmund.

o in qualche ospedale dove sono ricoverati i nostri.

Se vedrò che, more solito, con le promesse del domani, domani cercheranno di tirarla per le lunghe, ne farò una grossa così da far intervenire il loro spauracchio: il Ministerium.

E in vero indecente che i nostri ufficiali superiori siano qui riuniti in un palmo di terreno, circondato da fosso, reticolato e muro, e da sentinelle che girano continuamente vigili a baionetta innestata.

Ogni giorno, mentre si pranza, passa un ufficiale austriaco per la saletta di mensa, allo scopo di assicurarsi se tutti sono presenti:

e dire che ad eccezione di qualche capitano, gli altri sono tutti persone anziane, che difficilmente tenterebbero una fuga con poche o nessuna probabilità di riuscita.