Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #58
Autore | |
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Professione Autore | |
Editore | Bollati Boringhieri |
Luogo | Torino |
Data | 2000 |
Genere Testuale | Lettere |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 528 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 528 |
Parti Gold | 401-520 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
e dire che ad eccezione di qualche capitano, gli altri sono tutti persone anziane, che difficilmente tenterebbero una fuga con poche o nessuna probabilità di riuscita.
Non continuo perché quel po’che soffra l’ufficiale prigioniero è nulla addirittura se si paragona a ciò che soffre il povero soldato.
Ciò che ha scritto l’on.
Gasparotto è tutta verità.
GI invalidi già tornati hanno di certo raccontato il resto.
Io dirigevo a Mauthausen il loro reparto e raccomandavo a tutti di prepararsi per il ritorno in Italia, oltre al racconto di ciò che avevano visto e provato essi stessi, ciascuno un fatto speciale, accorso a qualche loro compagno ma ben accertato e precisato con dati di fatto, nomi di testimoni, indicaz. di reggim.
e compagnia.