Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #98
Autore | |
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Professione Autore | |
Editore | Bollati Boringhieri |
Luogo | Torino |
Data | 2000 |
Genere Testuale | Lettere |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 528 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 528 |
Parti Gold | 401-520 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Non scriver più che ci fai un piacere.
A morte le canaglie Da Zona di guerra A Demecser (Ungheria) Li 24.
8. 17 Carissimo Amico Umberto Con molto piacere ti scontro alla tua lettera alla quale sono stato molto contento della tua buona salute e così ti posso assicurarti di mè, e anche i tuoi Genitori stano bene, Caro umberto tu mi dicci di farmi coraggio ma lo sai anche tu che ora mai è da molto tempo che mi faccio coraggio ma una pianta a furia di segarla casca, e un po troppo lunga la barba diventa griggia, ed ora qui sembra che comincia ora la guerra, e siamo così stanchi tutti che non puoi immaginare.
Ti non chredi ma io mi auguri anchio nelle tue chondisioni loso che anche tu sofrirai ma almeno si sempre la speranza di tornare ancora alla tua casa ma io qui sono ancora da principio, speriamo che tutto vada bene e che viene presto quel giorno e che i dio che dara quella fortuna di tornare ancora alle nostre care famiglie, e di rivedersi ancora in sieme a Vignate a bevere quei botiglioni e fare qualche morata ancora insieme.
Ti ricordi quei giorni così felici che si passava ai nostri compiacimenti ed ora si troviamo qui piu che carcerati e alla morte.
Ah: sei dio mi da quella grasia da rivedersi a vignate quella festa che dobbiamo fare in compagnia dei nostri Cari genitori speriamo che venga una presta fine e una buona pace che tanto la desideriamo tutti.
Caro Umberto ti prego di farmelo sempre sapere se tu ricevi mia sposta gia tio scritto cinque volte.