Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #60
Autore | |
---|---|
Professione Autore | |
Editore | Bollati Boringhieri |
Luogo | Torino |
Data | 2000 |
Genere Testuale | Lettere |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 528 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 528 |
Parti Gold | 401-520 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
1918 Ti dico che la mia prigionia è molto dolorosa, è molto crudele per il cibo...
si muore pel troppo poco che ci danno.
Quello che è in abbondanza è il lavoro ed anche obbligatorio e ci danno delle grandi legnate e calciate di fucile questi grandi vili e non hanno un po’di umanità queste bestie.
Al concentramento morivano 50 ogni giorno di fame Da Ellwangen (Baden - Württenberg) A Como 30.
4. 1918 Oggi si compie il 6° mese di mia cattura.
Pensando che mia moglie e mia cognata - vivendo coi miei mezzi in casa mia — mi hanno fatto pervenire una breve cartolina e 3 soli pacchi, e non hanno dimostrato né cuore, né intelligenza, né attività alcuna — pure sapendo che la censura doppia che le nostre corrispondenze debbono subire impedisce a noi di scrivere ciò che dovremmonon mi posso più contenere e Vi dichiaro formalmente, quantunque non ne possa sperare alcuna utilità e non vi sia rimedio per il passato, che la mia stima per voi è scomparsa e l’affetto è molto affievolito.
Non ci sono scusanti.