Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #167
Autore | |
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Professione Autore | |
Editore | Bollati Boringhieri |
Luogo | Torino |
Data | 2000 |
Genere Testuale | Lettere |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 528 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 528 |
Parti Gold | 401-520 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Il campo di Alten - Grabow è, credo, uno dei megliori di Germania Enrico D. [ [ [ Reparto Censura Militare Posta Estera - Milano ]
Da Meiringen (Svizzera) A Roma 4.
9.
[ 1918 ] [... ] Dapprima devo dirvi che vostro figlio va molto bene ora, dunque nessuna inquietudine; ma senza volervi spaventare voglio raccontarvi quanto il povero Giovanni ha sofferto, non a lungo fortunatamente, poiché io l’ho adottato qualche giorno dopo il suo arrivo e fu dappoi il mio protetto.
Arrivando nel campo i boches separarono gli italiani dai francesi, senza lasciarli comunicare fra loro; per fortuna fui designato ad andare nel loro campo.
Il sistema tedesco è di esaurirli completamente, non dando loro da mangiare.
Erano dunque degli scheletri ambulanti li ho visti mettersi in ginocchio per supplicarci di dar loro da mangiare, ne morivano in media sette per giorno, cadendo nei cessi, camminando, mangiando.