Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #203
Autore | |
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Professione Autore | |
Editore | Bollati Boringhieri |
Luogo | Torino |
Data | 2000 |
Genere Testuale | Lettere |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 528 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 528 |
Parti Gold | 401-520 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Ciò non mi sorprende, i tedeschi rubano per mangiare:
L’unica cosa da fare, è che i due Governi si accordino e che l’Italia faccia in ogni campo dove saranno internati sudditi italiani, degli invii collettivi di biscotti e altri viveri che vengono poi distribuiti dal Comitato scelto nei prigionieri, il quale deve essere costituito in ogni campo.
Questo è l’unico rimedio perché:
1°) non si otterrà mai che la Germania dia da mangiare ai prigionieri poiché i tedeschi stessi crepano di fame.
2°) le autorità quando non favoriscono il furto, chiuderanno sempre gli occhi sulla disparizione dei pacchi postali individuali.
Il padre di questo giovane potrebbe forse, invece di mandare direttamente dei viveri, fare le spedizioni dalla Croce Rossa Internazionale di Berna o di Ginevra.
C’è qualche ragione di credere che i tedeschi rispettano più le spedizioni della Croce Rossa, ma sopratutto bisogna creare un movimento d’opinione per indurre il Governo a intervenire direttamente.