Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #229
Autore | |
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Professione Autore | |
Editore | Bollati Boringhieri |
Luogo | Torino |
Data | 2000 |
Genere Testuale | Lettere |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 528 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 528 |
Parti Gold | 401-520 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Sono stato direttore d’orchestra, con tutti gli istrumenti, corde, legni, ottoni, ecc.
Sono stato fondatore e direttore di un gruppo corale ed abbiamo cantato nella nostra piccola chiesa dei motetti del divo Pierluigi da Palestrina.
Ed ora, sono a riposarmi nel far niente più delizioso e più noioso che vi sia.
Spero di essere rimpatriato entro pochi mesi e forse, non potendo tornare sul fronte, domanderò di far parte della missione militare francese in Italia.
Se Ella potesse dirmi se questa missione esiste sempre; dove risiede e come è composta (sempre censura permettendo) mi farebbe un vero favore Da Sigmundsherberg (Austria) A Milano 15 ottobre 1918
Dello scambio dei prigionieri non se ne parla affatto; della famosa conferenza di Berna non se ne seppe nulla:
in Italia non fu neppure comunicato che il Isvizzera si erano adunati i plenipotenziari Italo-Austriaci Qui invece ne fu data ampia comunicazione, e si seppe che l’Austria, come già l’anno scorso — avrebbe fatto di tutto, per ottenere lo scambio dei prigionieri validi che avessero molti mesi di cattività.