Voci della Grande Guerra

Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #236

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Autore
Professione Autore
EditoreBollati Boringhieri
LuogoTorino
Data2000
Genere TestualeLettere
BibliotecaBiblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena
N Pagine Tot528
N Pagine Pref
N Pagine Txt528
Parti Gold401-520
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza3/3
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Contenuto

Ma ormai tutto deve esser abortito e per colpa di chi è facile immaginarlo:

ritorneremo, ma forse qualcuno dei nostri grandi papaveri avrà a pentirsi di aver abbandonato, trascurato quei prigionieri che hanno compiuto degnamente il proprio dovere:

Sarà mezzo milione di Italiani che riverserà tutto il suo malcontento, il suo astio contro chi poteva alleviare dolori e sacrifici E non si creda che la gioia del ritorno, del rivedere, delle nostre aspirazioni soddisfatte, possa far dimenticare le dure sofferenze Da Poggio Rusco (Mantova) A Dego (Savona) 23.

11. 18 Finalmente dopo aver abbandonata l’Austria, quella brutta Nazione del freddo e della fame, ora, ovvero all’arrivo in Italia credevo in pochissimo tempo di avere la fortuna dopo tanto sospirarla di rivedere i miei cari, al rovescio ci portarono quì in un paese accantonati che saremo tre o quattro mila.

Tali quali siamo arrivati siamo ancora, non ci hanno ancora né cambiata la biancheria, né fatto un bagno né procurato per il rancio regolare, che fino dal giorno 9 si è sempre mangiato asciutto e freddo, e facilmente per un po’di giorni ci terranno ancora quìora quì si tratta di una convalescenza, e almeno per una convalescenza ci vorrebbe altri trattamenti, viceversa è un vitto peggio di quello della trincea e dormire per terraA proposito di soldi ne avrei anch’io qualcuno, ma sono austriaci e non si possono cambiare per ora e forse chi sa quando:

anzi c’era uno che li cambiava dando il 40 per cento solamente — cambiava 20 lire ogni soldato.

Sicché con otto lire al giorno d’oggi specialmente trovandosi in giro, fan presto a sparire e perciò trovandomi quà in questo modo senza soldi e con una pagnotta e una scatoletta al giorno, colla volontà di venire a casa e il freddo e la disciplina, devo dire che in questi ultimi mesi di prigionia stavo meglio che qui e di molto per tutto Da Vienna (Austria) A Fornovo di Taro (Parma) 28.