Voci della Grande Guerra

Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #252

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Autore
Professione Autore
EditoreBollati Boringhieri
LuogoTorino
Data2000
Genere TestualeLettere
BibliotecaBiblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena
N Pagine Tot528
N Pagine Pref
N Pagine Txt528
Parti Gold401-520
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza3/3
Copyright

Contenuto

cheai tradito lapatria:

mà credetelo che non sono stato io per abbandonarvi, estatto il destino che mia trascinato.

Così Carissimi genitori ora viracontarò unpo’della mia pricionia duncue sono stato 7 mesi nel l’aghe duncue gl’i avvevamo una pagnotta da un chilo in otto uomini.

il rancio era veramente accua con due folglie di caulo duncue poi immacinarti la fame cheo soferto in cueli meledetti sette mesi che miavevano reduto come mio nipote Guiddo Cuando ero picino, madopo cheà cominciato a mandarmi allavoro o cominciato a stare melglio subito.

ora non pensate male che io miritrovo bene ora sono borghese e ringrasiando i dio non mimanca neanche cento lire intasca.

Cuì siamo indue che siamo come due fratelgli è cià unnano che siamo insieme.

dunque carinetori fatemi sapere subito apena ricevete cuesta mia lettera come siritrova i miei fratelgli sesono acasa tutti tre, spero che saranno tutti e tre vivi.