Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #256
Autore | |
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Professione Autore | |
Editore | Bollati Boringhieri |
Luogo | Torino |
Data | 2000 |
Genere Testuale | Lettere |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 528 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 528 |
Parti Gold | 401-520 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
ora non pensate male che io miritrovo bene ora sono borghese e ringrasiando i dio non mimanca neanche cento lire intasca.
Cuì siamo indue che siamo come due fratelgli è cià unnano che siamo insieme.
dunque carinetori fatemi sapere subito apena ricevete cuesta mia lettera come siritrova i miei fratelgli sesono acasa tutti tre, spero che saranno tutti e tre vivi.
io sono unanno che nonò vostre notizie poi fatemi sapere cuache cosa ache del paese più fatemi sapere di mio cognato P. Giovanni e fatemi sapere anche di tutti demmiei parenti e Conoscenti come si ritrovano.
più vi facio sapere che sono lavorare in un Hotel cui pilglio 200 franchi al mese e damanciare e lavarmi atorno.
dunque cui ò lamante che se non avesse davenire larmestizio per i disartori voradire che mi sposaro Cui, Così sarà melglio esse Cui chesse morto al fronte:
perche cuel momento che sono fucito ero proprio costretto è morire è scappare perche cero andato di patulglia sotto iraticolati suoi e loro ormai miaveva scoperto.