Voci della Grande Guerra

Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #26

Torna alla pagina di ricerca

Autore
Professione Autore
EditoreBollati Boringhieri
LuogoTorino
Data2000
Genere TestualeLettere
BibliotecaBiblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena
N Pagine Tot528
N Pagine Pref
N Pagine Txt528
Parti Gold401-520
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza3/3
Copyright

Contenuto

Da questi si possono avere notizie più sincere perché non soggette più a censura come le loro lettere o cartoline.

Tutti m’hanno assicurato che i pacchi erano consegnati sempre nella loro integrità (controllata dalla distinta inclusa) senza che mai da parte dei consegnatarii si fosse ritenuto nulla; e che mai niente era stato ceduto o venduto dai nostri prigionieri agli Austriaci militari o borghesi; che i viveri che vi arrivano sono sempre in quantità superiore alle necessità giornaliere:

ma che ogni campo ha un deposito di mensa, tenuto controllato e sorvegliato dai nostri ufficiali stessi, che deve far fronte alla vittitazione durante i periodi in cui per chiusura delle frontiere non entra più niente, e deve dare da mangiare ai prigionieri nuovi arrivati fino a che questi principiino a ricevere pacchi dalla famiglia — periodo che va da un minimo di un mese fino a 50 giorni:

E bene che Ella, relativamente a suo figlio, sappia come sono trattati in Austria gli ufficiali prigionieri.

I feriti hanno delle cure chirurgiche di primo ordine — poi guarita la ferita non si preoccupano più delle conseguenze p.e. si sono lasciati diventare invalidi senza alcuna cura opportuna persone che avevano avuto lesioni ai plessi nervosi.

Nei campi stessi la disciplina e l’ordine sono in mano dei nostri ufficiali superiori ivi prigionieri — da parte austriaca v’è solo una rigorosa sorveglianza ed appelli per evitare fughe.

E loro permesso di organizzare un certo comfort interno: bagni, palestre di ginnastica, campi di tennis ed anche svaghi (orchestrine, recite teatrali).