Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #34
Autore | |
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Professione Autore | |
Editore | Bollati Boringhieri |
Luogo | Torino |
Data | 2000 |
Genere Testuale | Lettere |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 528 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 528 |
Parti Gold | 401-520 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
In alcuni soltanto si facevano in primo tempo spedizioni collettive (ved.
art. 6 delle norme).
In tali condizioni le restrizioni date e più ancora le progettate dalle norme non avrebbero altro scopo che di aggiungere alle pene morali che già subiscono i nostri prigionieri (ripeto che il maggior numero di essi sono degli eroi sopraffatti soltanto dal numero dei nemici e sentono profondamente il dolore della loro situazione) anche il rischio dell’affamamento:
Si ripete sempre dal Giornale d’Italia che in Austria non hanno più di che cosa cibarsi — e si vorrebbe che anche i nostri poveri prigionieri dividessero la fame cogli Austriaci:
Sarebbe troppo crudele:
Mi rivolgo privatamente a Lei con queste informazioni, certo ch’Ella con garbo saprò torre la punta a quelle disposizioni ed impartendo agli uffici postali ed ai censori presso la Croce Rossa spiegazioni su che cosa si debba intendere per alimenti di prima necessità permettere che possiamo almeno da lontano avere il conforto di avere provveduto al vitto dei nostri figli.
Con distinta stima mi professo sempre suo devotissimo Augusto di Luzenberger Napoli 8 nov.