Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #42
Autore | |
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Professione Autore | |
Editore | Bollati Boringhieri |
Luogo | Torino |
Data | 2000 |
Genere Testuale | Lettere |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 528 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 528 |
Parti Gold | 401-520 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Vittorio Eman.
Orlando — Presidente del Consiglio - Roma.
Eccellenza, Sin tanto che nulla era accaduto, e carità di patria e dubbio mi suggerirono di tacere.
Oggi, dopo quello che è accaduto e dopo che il nostro esercito, con la meravigliosa difesa da Asiago al Piave, ha dato prova del suo incomparabile valore, carità di patria mi suggerisce di parlare.
Ciò che io sto per dire è notorio, se non a ciascuno, a tutti coloro che sono a cotatto col popolo, nell’esercito e nel paese.
Ma chi per indolenza, chi per amore del quieto vivere, chi per timidità, chi per mala fede, quasi tutti tacciono e mormorano a bassa voce.
Io parlo perché temo che, in alto, non si giudichi con sufficiente senso di realtà, delle facoltà umane di resistenza e si faccia troppo assegnamento sul valore di parole, di proclami, per ottenere dalla nazione ciò che le si richiede.