Voci della Grande Guerra

Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #99

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Autore
Professione Autore
EditoreBollati Boringhieri
LuogoTorino
Data2000
Genere TestualeLettere
BibliotecaBiblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena
N Pagine Tot528
N Pagine Pref
N Pagine Txt528
Parti Gold401-520
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza3/3
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Contenuto

Se questa tremenda sospensione di pacchi è una misura di rigore contro questa maledettissima IIa armata, che ha abbandonate le armi, è semplicemente infame coinvolgere noi pure nella stessa misura.

Ciò non mi stupisce giacché purtroppo il nostro beneamato Governo ci ha abituati a molte gentilezze, e stupirebbe invece se domani facesse del bene.

La restrizione prima, la sospensione poi dei pacchi a gente che sta morendo di fame è vergognoso, come è vergognoso aver lasciato pronunciare da quella marionetta degenerata di D’Annunzio che noi siamo degli imboscati di oltr’Alpe e degli svergognati.

Ci ritorneremo a tempo debito su tutto questo e su tutta l’amarezza che dobbiamo ingoiare, e non vedo l’ora di essere in Italia per iscrivermi al partito anarchico.

E vergognoso ed infame questo modo di trattarci, quando dei vecchi prigionieri sono stati presi feriti.

Frattanto qui si muore lentamente di fame e di pacchi non si sente più parlarne; è una desolazione.

Quei 300 000 della II a armata che tanto facilmente si sono dati prigionieri, scontano di già duramente la loro vita, ne muoiono giornalmente di esaurimento, malgrado sieno venuti carichi di soldi e di oggetti preziosi predati ad Udine Tolmezzo ecc.