Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #108
Autore | |
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Professione Autore | |
Editore | Bollati Boringhieri |
Luogo | Torino |
Data | 2000 |
Genere Testuale | Lettere |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 528 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 528 |
Parti Gold | 401-520 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Hanno portato perfino penne stilografiche, inchiostro, gemelli per polsini, cravatte, filo, bottoni, insomma di tutto quello che si può immaginare.
Naturalmente qui hanno dovuto vendere tutto per nulla, un paio di scarpe nuove, per esempio che costano 130 corone, l’hanno dovuto cedere per una pagnotta.
Le pagnotte austriache, queste porcherie le hanno pagate 30 lire.
Un pacco di pane italiano 100 lire, le aringhe che si buttano via (aringhe sott’aceto fetide e puzzolenti) 3 Corone l’una.
Di più l’Austria invia tutti costoro ai lavori più pesanti, in Galizia e Carpazi, a quei lavori dai quali difficilmente si ritorna.
Essi sono disprezzati da noi e da loro.
Bisogna vedere con quale spudoratezza si erano presentati qui i primi giorni.