Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #120
Autore | |
---|---|
Professione Autore | |
Editore | Bollati Boringhieri |
Luogo | Torino |
Data | 2000 |
Genere Testuale | Lettere |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 528 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 528 |
Parti Gold | 401-520 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Un Capitano nostro con tutta la sua compagnia di 250 uomini si arrese senza sparare un colpo di fucile a due tedeschi:
Colonnelli, generali si sono arresi, al solo veder comparire il famoso chiodo.
Cose che fanno schifo:
Fino ad Udine i tedeschi avanzarono cantando col fucile in spalla, senza che ricevessero una sola fucilata, e ciò è spiegato della rapidità colla quale avanzarono.
Gli Italiani erano nelle osterie e nelle case a saccheggiare.
Soldati lasciati a Gorizia, per bruciare i magazzini, attesero gli austriaci e gli invitarono a mangiare la pasta asciutta che avevano preparato appositamente.
Viva l’Austria poi hanno gridato, sino a perdere il fiato questi mascalzoni: