Voci della Grande Guerra

Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #125

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Autore
Professione Autore
EditoreBollati Boringhieri
LuogoTorino
Data2000
Genere TestualeLettere
BibliotecaBiblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena
N Pagine Tot528
N Pagine Pref
N Pagine Txt528
Parti Gold401-520
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza3/3
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Contenuto

Soldati lasciati a Gorizia, per bruciare i magazzini, attesero gli austriaci e gli invitarono a mangiare la pasta asciutta che avevano preparato appositamente.

Viva l’Austria poi hanno gridato, sino a perdere il fiato questi mascalzoni:

L’artiglieria fu portata via appena si seppe che i Tedeschi avrebbero iniziato l’offensiva.

Il fronte fu sguarnito di truppe, i ponti sull’Isonzo vennero fatti saltare, abbandonando sulla riva sinistra dai 40 ai 50 000 soldati.

Mentre i tedeschi erano a Caporetto, a Stupizza e a S. Pietro al Natisone, veniva concessa ai soldati la libera uscita, in modo che i tedeschi arrivarono e li presero all’osteria.

Di chi è la colpa:

Forse voialtri saprete qualche cosa, noi non possiamo fare che delle presunzioni provenienti dal racconto di tutti.