Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #206
Autore | |
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Professione Autore | |
Editore | Bollati Boringhieri |
Luogo | Torino |
Data | 2000 |
Genere Testuale | Lettere |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 528 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 528 |
Parti Gold | 401-520 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Noi italiani siamo intelligentissimi, abbiamo i capitani di vent’anni e chissà che non venga il giorno in cui basti ad un lattante di essere svezzato per affidargli 250 000 uomini::::
L’Ufficialità:
Facilissimo basta essere ciabattini, carzoni di bar, lavoranti di barbiere 3a categoria per andare ad un plotone allievi Ufficiali ed uscire aspirante dopo nemmeno tre mesi (il tempo che occorreva per la promozione a caporale).
Grande testa Cadorna:
proprio un testone addirittura ed i sottufficiali antichi quelli di firma e gli ex volontari di un anno con 30 anni sul groppone dovettero rimanersene quelli che erano:::
Perché:
Perché essi sapevano comandare e non avrebbero pianto e non si sarebbero arresi come hanno fatto i capitani della 2a armata:::