Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #251
Autore | |
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Professione Autore | |
Editore | Bollati Boringhieri |
Luogo | Torino |
Data | 2000 |
Genere Testuale | Lettere |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 528 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 528 |
Parti Gold | 401-520 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
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Da Schwarmstedt (Hannover) A V. E. Orlando, presidente del Consiglio dei Ministri, Roma Eccellenza, La mia qualita di capo del campo degli ufficiali italiani prigionieri di guerra di Schwarmstedt (Hannover) m’impone di esporre all’E. V. uno stato di fatto penoso pel quale urgono provvedimenti solleciti e duraturi, a tutela del decoro e della dignità italiana.
Sono qui riuniti 355 ufficiali italiani che, da più di due mesi a questa parte, soffrono ogni sorta di privazioni, a lenire le quali non basta certo lo stipendio corrisposto dalle autorità tedesche (10 marchi mensili agli ufficiali subalterni, 50 marchi ai capitani).
Il più grave e il più importante dei motivi di sofferenza è dipendente dallo speciale razionamento di viveri esistente in Germania pei prigionieri, razionamento che, non bastando mai a calmare neppure gli stimoli più urgenti della fame, ingenera negli ufficiali uno stato continuativo di perturbazione nervosa e di malcontento, che, contenuti sinora da una salda disciplina, potrebbero facilmente, col prolungarsi delle attuali condizioni, degenerare e trascendere a dimostrazioni chiassose e comunque ad atti inconsulti, con grave scapito degl’individui in particolare e del buon nome d’Italia in generale.
Né è da credersi che a pagamento si possano acquistare dal commercio generi commestibili, poiché la vendita di essi è dalle autorità tedesche assolutamente proibita.
Ogni istanza diretta ad ottenere un vitto meno scarso non à ottenuto alcun esito:
le autorità tedesche rispondono che non possono dar di più ai prigionieri ed esortano gli ufficiali a rivolgersi alla madre patria od all’amica Inghilterra.