Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #43
Autore | |
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Professione Autore | |
Editore | Bollati Boringhieri |
Luogo | Torino |
Data | 2000 |
Genere Testuale | Lettere |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 528 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 528 |
Parti Gold | 401-520 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
La tubercolosi polmonare è sempre esistita in questo campo (russi, italiani, francesi, inglesi) ed ha ucciso un gran numero di russi.
Anche gli italiani hanno presentato una forte mortalità sopratutto nel primo semestre 1918.
Poi ci sono state due epidemie di influenza: giugno - luglio; ottobre -dicembre.
Molti prigionieri italiani sono stati inviati al lavoro sul fronte francese, nel Belgio ecc. ecc.
Cosicché alle dipendenze di questo campo sono rimasti circa 1200 uomini.
Ora arriva da due mesi il pane che spedisce il Governo italiano, ma occorre che il Governo si interessi per la spedizione di altri generi alimentari, abiti e calzature, come fanno in Francia ed in Inghilterra.
Le sofferenze a cui sono andati incontro i nostri prigionieri italiani sono inaudite: maltrattamenti, vessazioni da parte dei tedeschi, di ogni genere.