Lettere di combattenti italiani nella grande Guerra (vol.1) Frase: #70
Autore | |
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Professione Autore | |
Editore | Edizioni Roma |
Luogo | Roma |
Data | 1935 |
Genere Testuale | Lettere |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | L, 195 |
N Pagine Pref | 50 |
N Pagine Txt | 195 |
Parti Gold | 9-51 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Questo pensiero mi tormenta più che i pericoli in cui continuamente mi trovo.
Non puoi immaginare che razza di vigliacchi, nel senso più grossolano, siano i nostri nemici;
sono giunti a sparare anche sui nostri ospedaletti da Campo delle granate piene di chiodi, di vetri, di chiavi ed altri generi, e delle bombe con gas asfissianti contro le nostre truppe che corrono all’assalto.
Oggi il mio reggimento ha avuto un po’di riposo che durerà quattro o cinque giorni, ma sono dispiacente che l’abbiano concesso perchè nelle trincee a pochi passi dal nemico e da cui ci si può specchiare nell’Isonzo, mi sembra di star meglio.
Credi pure, Marietta, che se fossi sicuro che la mia vita servisse a qualche progresso nelle avanzate della truppa, o se non altro come incitamento a’miei soldati, sarei prontissimo ad offrirla....
Non sono mai stato così bene come ora.
Sarà forse il babbo che mi protegge.