Lettere di combattenti italiani nella grande Guerra (vol.1) Frase: #31
Autore | |
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Professione Autore | |
Editore | Edizioni Roma |
Luogo | Roma |
Data | 1935 |
Genere Testuale | Lettere |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | L, 195 |
N Pagine Pref | 50 |
N Pagine Txt | 195 |
Parti Gold | 9-51 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
I Comandi l’hanno saputo, hanno avuto relazioni col nome di Pinotto, ma i Comandi non sapranno mai a costo di quali sacrifici e di quante fatiche e privazioni e lotte dure Pinotto ha raggiunto quello che ha raggiunto.
Lo sanno quei pochi uomini rimasti lassù:
lo sa il suo fido Giovannino, ritornato ora sereno come prima;
lavoratore taciturno, infaticabile e gentile, capace di ammazzare un uomo con un pugno e di sfruconare un’ora nella neve per rintracciare le ultime fragole e portarle sul tavolo a Pinotto.
È una vera istituzione:
lo conoscono tutti e tutti gli vogliono bene.
Mezzo delinquente con la tenerezza di un bambino, lega veramente a lui.