Lettere di combattenti italiani nella grande Guerra (vol.1) Frase: #35
Autore | |
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Professione Autore | |
Editore | Edizioni Roma |
Luogo | Roma |
Data | 1935 |
Genere Testuale | Lettere |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | L, 195 |
N Pagine Pref | 50 |
N Pagine Txt | 195 |
Parti Gold | 9-51 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Sul nostro tavolo a mensa penderà questa piccola scarpa piena di fiori.
Questa piccola scarpa che sa la brevità del passo leggero del bimbo, che sa l’andare verso una meta che non c’è, che sa il saltellare per l’aia insieme alle galline, ed il ritorno al fuoco ove la mamma siede e sorride, e dà più luce del fuoco.
Questa piccola scarpa che mi è sembrata una voce lontana, lontana, piccina piccina, la voce di un’eternità, la prima della nostra casa, la prima eternità sbocciata sull’ultimo virgulto, (la sorellina morta).
Questa piccola scarpa, per la quale ho riveduto l’aia di Nuvolera e le galline che fuggivano e le manine che le seguivano folli nel loro desiderio e ignare nel loro moto.
Chi l’ha lasciata nel campo la scarpetta:
Un bimbo.
Chi l’ha trovata: